Il percorso di Wissia

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    Ed eccomi qui con il mio percorso personale.
    Avviso importante: purtroppo non possiedo ancora il dono della sintesi, ci sto lavorando ma con risultati a dir poco irrilevanti <_< Come ho detto molto probabilmente quando la distribuivano io sarò stata impegnata a scrivere qualche papiro :P
    E poi sono successe talmente tante cose in un periodo di tempo così concentrato che mi viene difficile anche trovare il modo di esporre ciò che è successo fino ad ora e le consapevolezze che ho raggiunto in modo comprensibile e non troppo prolisso. Prometto che cercherò di sintetizzare al massimo ma vi ho avvisati, qui potrete sperimentare attacchi di narcolessia :P

    Per evitarlo suddividerò gli eventi più significativi in puntate, oggi vado con la "preistoria" (mi sembra passato tantissimo tempo da allora, e invece si tratta di gennaio 2016)

    1 Puntata: MORTE E PRINCIPIO DI RINASCITA

    21 ottobre 2005
    E’ il giorno in cui il mio compagno, la mia anima gemella, mi ha lasciata. Un camion lo ha colpito mentre era in moto ed è praticamente morto sul colpo.
    E’ il giorno in cui ho perso il mio uomo, il mio migliore amico, mio fratello gemello, mio padre, mio figlio. Tutti insieme. Questo era ciò che sentivo e ciò che rispondevo quando mi chiedevano: come ti senti?
    Come se avessi perso contemporaneamente tutte queste figure. E un pezzo enorme di me.
    Ero SOLA, “menomata”, disperata.
    3 giorni prima dell’incidente era il mio compleanno: lo trascorsi quasi interamente a piangere, senza capirne il motivo, e mi chiedevo “ma perché diamine piango? Non c’è un motivo reale per tutta questa tristezza”. Ora so che sicuramente la mia anima già sapeva che era in arrivo la separazione, e si esprimeva attraverso quel pianto per me quel giorno assolutamente incomprensibile.
    Vivevamo in città diverse, quella mattina del 21 ottobre mi svegliai con un senso di angoscia terribile, un senso di morte che non so definire e un senso di vuoto spaventoso. Poi ho saputo…
    Non andai al suo funerale, e fino all 11 marzo di quest’anno non ero mai andata sulla sua tomba né nella sua città.
    Fino al 15 gennaio 2016 non avevo neppure mai condiviso il dolore o il suo ricordo con nessuno dei suoi amici/parenti, solo un po’ con mia madre e qualche mio amico che però non lo conosceva direttamente.
    La disperazione era dovuta ovviamente alla mancanza che provavo, ma più di tutto ad una paura per ciò che avevo letto poteva succedere in casi simili, cioè che essendo morto in un incidente così tragicamente veloce potesse non essersi reso conto di essere morto, e vagare indefinitamente per chissà quanto tempo ancorai inconsapevole di ciò che fosse successo…
    Perché io non lo “sentivo”. In 10 lunghi anni io non l’ho mai sentito, quindi mi ero davvero convinta che fosse perso chissà dove, che magari alla mia morte non lo avrei neppure reincontrato. Insomma mi sentivo disperatamente sola , senza neppure la speranza di rivederlo dopo la mia morte, con il dubbio che forse davvero dopo la morte fisica non c’è nulla, o se c’è qualcosa è qualcosa senza un senso, senza un ordine, in cui ci si può perdere e mai più ritrovare.
    Tutto ciò ha fatto sì che fino a gennaio 2016 qualsiasi suo ricordo (e la mia vita era talmente permeata dalla sua presenza che anche a distanza di tanti anni è difficile non imbattermi in qualcuno/qualcosa che non me lo ricordi) , non faceva altro che riportarmi alla disperazione della sua perdita, che sentivo come totale, definitiva ed immodificabile.

    Novembre/Dicembre 2015:
    In questo periodo sento forse l’impulso di cercarlo con i ricordi, di riavvicinarmi a ciò che avevo bandito dalla mia vita: particolari canzoni , libri, poesie che ci legavano e che avevano segnato momenti importanti della nostra storia, e che fino ad allora se mi ci imbattevo per caso fuggivo velocemente per non sperimentare quella sofferenza lancinante che partiva al solo pensiero di quelle parole/note/frasi.
    E parto a cercare su facebook un suo caro amico, che da molti anni vive all’estero e che non avevo mai conosciuto di persona. Sentivo di volerlo e doverlo fare. Più volte in questi anni l’ho cercato su internet e non l’ho mai trovato, stavolta invece digito nome e cognome, mi esce una trafila enorme di omonimi, eppure una faccia in particolare, che non avevo mai visto, mi colpisce tantissimo: entro nel suo profilo e lui aveva postato quel giorno e il giorno prima una serie di foto che mi davano la prova certa che fosse proprio lui il grande amico del mio compagno: quelle foto “amarcord” lo riprendevano in alcune esperienze condivise proprio con il mio compagno

    Gli lascio un messaggio che lui non legge prima del 7 gennaio. Il 7 gennaio si accorge del mio messaggio e mi risponde, dice che proprio il 15 gennaio sarà in Italia, a Roma, per risolvere una questione di lavoro. E mi chiede se mi va di incontrarci. Che aveva pensato molto a me, quando il mio compagno è morto e soprattutto, inspiegabilmente, proprio in quei giorni. Ma non conoscendo/ricordando il mio cognome non sapeva come trovarmi.
    Ci incontriamo per un aperitivo e poi cena il 15 gennaio, ci salutiamo alle 2 di notte, alle 3.30 arrivo a casa e mi butto su google cercando le parole “come comunicano i defunti” e trovo questo forum. Passo la notte a leggervi :woot:
    E passo tutti i successivi 3 giorni a leggervi, perché mi viene un febbrone da cavallo che mi costringe a casa.
    Leggendovi scopro che ci sono dei motivi per cui i defunti possono non farsi sentire anche per molto tempo. E si accende in me la speranza (anche qualcosa in più della speranza ma allora non ne ero consapevole) che lui può esserci.

    La descrizione della serata con il suo caro amico la copio-incollo perché ne scrissi il giorno dopo ad un amico, e riassume quello che ho sentito ed il primo vero importante punto di svolta della mia rinascita.


    15 gennaio 2016 LA SCELTA E IL PERDONO
    "Penso ai cambiamenti.
    I periodi, i momenti e le situazioni che ricordo più vividamente ed in base a cui scandisco i momenti della mia vita sono quelli che hanno prodotto dei grandi cambiamenti. A volte bellissimi, a volte meno, a volte con un esito non chiaramente definibile dall'inizio.
    La sfida, la paura, l'adrenalina, il coraggio, l'incoscienza, l'istinto, la ragione.
    Non c'è nulla che mi spaventi e allo stesso tempo mi ecciti di più di un grande cambiamento.
    A voler essere più precisa, è il momento della scelta di attuare il cambiamento (o di lasciarsi andare al cambiamento) quello di cui parlo. La scelta vera, quella che nel momento esatto in cui decidi sei già cambiato, e tutto è già diverso.
    Ho sempre pensato che siamo gli artefici del nostro destino. Che abbiamo sempre la possibilità di scegliere.
    Un solo grande cambiamento, del tutto subìto, è stato davvero terrificante.
    Perchè senza alcuna possibilità di rimedio, nè speranza.
    L'unica scelta a mia disposizione era come reagire all'immodificabilità di quell'evento.
    Con il piccolo dettaglio che le mie emozioni facevano costantemente a cazzotti tra loro e soprattutto con ciò che cercavo di raccontarmi razionalmente.
    Sono trascorsi 10 anni da allora.
    Anni in cui, a ben vedere, ne ho fatte di cose: ho fatto almeno altri 3 cambiamenti di vita molto importanti, ho costruito, ho disfatto...
    Eppure per quell'evento non sono riuscita a scegliere. Sono riuscita per momenti più o meno brevi a "dimenticare", a volte mi sono imposta delle scelte che non erano reali perchè non provocavano alcun cambiamento reale.
    Più volte mi sono abbandonata al dolore, sperando potesse esaurirsi.
    Ma non si esaurisce. Ho scoperto di possedere una fonte inesauribile. Fosse petrolio sarei miliardaria.
    Eppure da qualche mese sentivo che qualcosa di "nuovo" stava accadendo. Qualcosa, non so cosa, non so perchè, stava cambiando. Un bisogno di "fare pace" con questo evento, un bisogno reale, che partiva da dentro, dal profondo, e non dalla testa.
    E allora scelgo di assecondare tutto ciò, e accompagnata da tutta una serie di “fortunate coincidenze" arrivo a ieri sera.
    Ci arrivo in una condizione tragicomica di fantozziana memoria: nel pallone più completo, mani due spugne, salivazione azzerata, manie di persecuzione, miraggi.
    Incontro un suo caro amico che avrei tanto voluto incontrare in ben altre circostanze e stato d'animo.
    Una persona che, anche se in modo meno devastante di me, è stata investita da questo stesso evento. E in questo momento me lo concretizza e rappresenta.
    In quelle poche ore ho vissuto tutto lo spettro delle emozioni umane, alimentate da immagini e ricordi vecchi e nuovi : gioia, dolore, tenerezza, rabbia, colpa, allegria, tristezza, presenza, mancanza, amore. Tutto insieme.
    Non ho mai provato l'LSD, secondo me è un tric trac al confronto.
    Rientro a casa ancora in stato semi-psicotico, confusa e felice direbbe Carmen. Sicuramente confusa: sbaglio strada almeno 4 volte con tanto di tom tom e google maps accesi (che davano indicazioni diverse...)
    Oggi sento più nitidi gli effetti, meno confusa, più felice. Forse ho fatto pace.
    Forse un uomo che in altra occasione avrebbe potuto diventare un amico pensa che il suo grande amico fosse innamorato di una psicotica (e come dargli torto).
    Forse ho scelto."

    Finito di scrivere sento un impulso fortissimo, che seguo istintivamente : mi chiudo in bagno e inizio a parlargli ad alta voce (mai fatto prima), come se fosse di fronte a me. Piangendo come una fontana, mi escono le parole da sole, parole “antiche”, che sento venir fuori dalla parte più profonda di me:gli dico 1000 volte che lo perdono, che gli perdono tutto, tutto ciò che può avermi fatto soffrire, tutto ciò che lui può pensare mi abbia fatto soffrire e che può farlo stare in pena, che spero che lui perdoni a me tutto ciò che possa averlo ferito e che non deve importarci di niente altro che il nostro amore, che a me non importa altro che lui senta quanto l'ho amato e quanto lo amo.

    Da questo momento in poi cambia tutto.
    E’ stato un perdono vero, profondo, che ha lavato via il dolore, i dubbi, e ha lasciato posto solo all’amore. In quell’istante ho avvertito un cambiamento enorme in me.
    Istantaneamente ogni suo ricordo si è collegato a sentimenti di gioia, tenerezza, complicità, allegria.

    Dopo questo sono andata a cercare le canzoni, i libri, le poesie, insomma tutto ciò che immediatamente mi provocava un dolore insopportabile e poi la prova del nove l’ho fatta andando a rileggere gli articoli di giornale con la descrizione del suo incidente e la foto del suo corpo in strada coperto dal lenzuolo bianco.
    Nessun dolore. Solo emozioni, fortissime ma belle, legate al suo ricordo. Lacrime tante, di commozione, amore, tenerezza, simpatia, ma non dolore. Non disperazione, non perdita.


    FINE PRIMA PUNTATA
    Siete ancora vivi/svegli? :P
     
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    Wissia...mi hai fatto piangere. Se mai mi potesse succedere ciò che è successo a te...non riesco neanche a immaginarlo. L'amore che si prova verso le anime gemelle o comunque verso le anime affini non ha niente a che vedere con l'amore "comune". E' amore incondizionato, è amore eterno che non si dissolve e non si indebolisce nel tempo, ma semplicemente si trasforma ed evolve, qualunque siano le circostanze. Grazie per avermi fatto provare questa forte commozione attraverso la lettura del tuo racconto. Sei una persona forte, si percepisce a distanza...
     
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    Ciao wissia... no non mi sono addormentata anzi ho letto con piacere tt d un fiato... ci va tempo per certe cose e il tempo di là è diverso dal nostro quindi quello che per te sono stati dieci lunghi anni per lui forse attimi e scommetto che non vedeva l ora di sentirti parlare... ora sei in discesa cara ragazza, si apre un mondo di meravigliose consapevolezze... ma ricorda non dimenticare che viviamo nella materia... a presto attendo con ansia il seguito😆
     
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    Sveglia come un Grillo e sempre più affascinata da te... ho letto un Altra cosa che ci unisce tu come me hai previsto la sua morte te lo sentivi.. Mi fai venire la pelle d oca... brividi di emozioni
     
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    Confesso, non ho letto tutto ... mi sono fermata al tuo incontro con il forum, perché una immensa sensazione di tenerezza mi ha avvolta.
    E questa meravigliosa sensazione è il dono mattutino che porterò con me oggi.
    Grazie cara, la tua narrazione sia per te quel meraviglioso momento della tua vita che porti luce gioia serena tenerezza e tutto l'amore che meriti
    Ti abbraccio

    :angel21:

     
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    Bello bello bello :wub:
    Buon percorso Wissia!! :angel25:
     
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    Cara Wissia,
    Altroché essermi addormentata!
    Leggendoti mi sono commossa. Intuisco una grande forza d'animo nelle tue parole.
    Il coraggio e la forza che hai avuto nell'affrontare una perdita simile, sono ammirevoli. Ti ammiro, perché io non credo che sarei così forte se succedesse a me.
    E il fatto che hai "sentito" la sua morte è una prova incontrovertibile del fatto che oltre al legame forte che due anime possono avere, esse sanno sempre in anticipo, prima della razione.
    Continua ad aggiornarci, ti mando un caloroso abbraccio di luce! :wub: :hug.gif:
     
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    Mi fa piacere che non vi siate addormentate, però un abbandono per sfinimento c'è stato! :1310146045.gif:

    Grazie ragazze, ho deciso di partire da "lontano" per rendere più comprensibile ciò che segue e anche per avere io una traccia più organica da rileggere e per poter rivedere la quantità e la qualità dei miei cambiamenti, perchè chi ha vissuto o sta vivendo qualcosa di simile possa trovare nelle mie parole un aiuto o qualcosa che possa far scattare una intuizione (come è successo a me tante volte leggendo voi, i vostri dubbi, le vostre paure e le vostre certezze/consapevolezze) e anche per facilitarmi l'unione dei puntini.

    Ormai so che i segni/messaggi mi arrivano come tanti tasselli di un puzzle, o come delle singole parole che, mentre arrivano una ad una, ciascuna ha un senso (e spesso mi ci impiccio tra sensazioni, dubbi, razionalità, paura di finire in TSO ecc) , ma il senso vero, pieno e completo lo assumono quando improvvisamente si uniscono tutti assieme, a formare un'immagine completa (o una frase, nel caso della metafora delle parole).
    Ed è in quel momento che resto anche stupefatta, incredula ed emozionata davanti alla visione della perfezione dei "meccanismi" in base a cui ogni singolo pezzo/parola è arrivato (nei tempi e nei modi) ed ha preso il suo posto preciso e perfetto nel messaggio.

    Va bene che mi piacciono i rebus, ma qui mi hanno presa troppo sul letterale :lol:

    A breve la seconda puntata, il terremoto e il risveglio spirituale (angeli, fede e Dio)

    Edited by Wissia - 22/4/2016, 16:22
     
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    Che dire.....chi mi ha preceduto ha detto gia' tutto.E' un'esperienza davvero molto molto forte.
    Mi ricorda una frase dettami medianicamente da mio suocero dall'Aldila'......diceva che "spesso la vita e' come una scala tutta in salita,e certe volte i gradini sono molto molto ripidi".............e questo tuo,Wissia,e' davvero un esempio tipico.
    Solo una considerazione di piu'.....sono certo che dopo un'esperienza cosi' forte Dio vi fara' rincontrare....non puo' essere diversamente,per logica.
    La durezza di questa storia mi ricorda la durezza dell'esperienza di Animasola.
     
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    Grazie Superfortunato, io lo spero tanto. Ora ho la certezza che siamo legati e che questo legame è per sempre, ma spero davvero che potremo rivederci a casa e nelle successive incarnazioni, che non ci siano insomma momenti di "interruzione".
    Prego tanto che ci concedano di restare in contatto per tutto il resto della mia permanenza qui sulla terra prima di riabbracciarci di là (sperando che ci potremo rivedere subito una volta che anch'io sarò di là) , ma so che se ciò non dovesse accadere c'è un motivo, e questo motivo mira al nostro bene.

    Però spero che motivi del genere non ci siano :)

    E per quanto riguarda animasola... che dire: lo so che siamo legate in qualche modo, per lo meno in questo momento. L'ho percepito immediatamente io, e ne ho avuto conferma anche "di là" :)
     
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    Non penso ci dovranno essere impedimenti,perche' ci dovrebbe essere comunque una sorta di "compensazione del dolore".
    Nell'Aldila' non c'e' posto per la crudelta'.
     
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    Wissia mi hai commossa...sei forte e coraggiosa...
    Come già ti è stato detto anche io sono certa che vi rincontrerete. Il vostro è un legame "speciale" programmato dalle vostre anime...la percezione di tristezza e angoscia che hai provato prima del suo trapasso ne è testimone.
    Anche io mi ritrovo qui per "necessità" se così si può dire. Avevo bisogno di capire perchè mamma se ne era andata, perchè aveva sofferto così tanto...non riuscivo più a ricordarla bella e dolce com'era ma sofferente e immobile nel letto.
    Ho radunato tutte le sue foto che avevo in un album. Lei con me, con i miei figli, i miei fratelli e nipoti...frammenti di vita che se all'inizio mi procuravano un dolore, una fitta allo stomaco nel rivederle. Ora, quando chiudo l'album, ho la sensazione di essere stata con lei...mi sento come appagata. Sto pian piano imparando a gestire questo dolore. Così come stai facendo tu...penso proprio che sia la strada più giusta. Affrontare nei tempi e nei modi più consoni ma affrontare...
    Ti auguro di trovare tanta serenità in questo tuo nuovo percorso e in attesa di aggiornamenti (prometto senza addormentarmi :lol:) ti abbraccio forte forte! :hug.gif:
     
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    Bellissimo Wissia...
    Hai fatto bene a scrivere tutto questo, ti ringrazio per questa condivisione. :angel18:
    Un abbraccio forte anche da parte mia!
     
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    Wissia ti mando un grande abbraccio :hug.gif: ....non è facile passare attraverso questi dolori...ma te la stai cavando alla grande!!! :angel25:
     
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    Se scrivessi in un unico post il percorso che mi ha portato alla fede e alla mia "rinascita/resurrezione", avreste ragione di pensare che io stia tentando di uccidervi, quindi spezzo il racconto in 2 parti. Oggi posto la prima parte, sperando non sia già da sola letalmente soporifera :lol:

    IL SALTO DI PARADIGMA

    Appena approdo su questo forum e inizio a leggere i vari topic, mi si spalanca immediatamente un mondo: la sensazione non è di leggere cose nuove, ma di “ritrovare” delle verità che in fondo, da qualche parte, erano già in me.
    Anche il concetto di karma e reincarnazione, che non avevo mai preso in considerazione prima (a parte una volta da adolescente e bollate subito superficialmente come “roba da filosofia orientale che non mi appartiene”), li ho subito sentiti intimamente come veri, logici, “naturali”.

    E’ come se mi fossi trovata davanti ad una porta che mi si è spalancata davanti e una luce potentissima mi abbia investita e travolta. Da qui inizia una vera e propria rivoluzione spirituale e la “riorganizzazione” ed integrazione della mia visione del senso della vita, della morte, della sofferenza, della gioia. Lo “scoglio” più difficile era Dio.


    Dal 2005 fino a gennaio 2016 io mi definivo un’ “agnostica in stand-by” ogni volta che qualcuno mi chiedeva se credessi in Dio.
    La mia spiritualità si è sempre svolta al di fuori della religione: il concetto di Dio nel senso religioso del termine , come anche il concetto di anima, non trovavano collocazione soddisfacente nella mia "cosmologia e cosmogonia". Quindi non avevo mai pensato neppure agli angeli, perché ovviamente legati al concetto di Dio , e di un Dio nel senso “religioso” del termine.
    Ho sempre creduto alla vita oltre morte. Ho sempre sentito che dopo la morte fisica c’è altro, ero convinta che siamo fatti di energia e che questa energia, in forme differenti, continua ad esistere. Che nel “solo” atto di vivere, attraverso i nostri pensieri e sentimenti, mettiamo in moto ed in circolo energie che vibrano in un certo modo e che entrano in risonanza con energie della stessa qualità/vibrazione, attraendo o respingendo persone ed eventi .
    Tutto ciò non aveva bisogno dell’esistenza di Dio, soprattutto non del Dio della chiesa cattolica (che ogni volta che tentavo di avvicinare tramite la chiesa mi provocava un rapido rifiuto). Eppure diversi eventi nel corso della vita mi avevano posto dei dubbi sull’”incompletezza” del mio quadro. Un evento “paranormale” in particolare, legato a Padre Pio, mi ha messa davvero in crisi: Padre Pio era legato proprio a Dio, e al Dio Cristiano Cattolico. Questo fu il primo vero cedimento strutturale del mio quadro. E’ da quell’evento che mi sono messa in stand-by: Il mio paradigma ormai aveva troppe anomalie, mostrava troppe crepe, ormai sapevo che non era quello “giusto”. Ma mi mancavano gli elementi essenziali per la costruzione di quello nuovo.

    Giunta qui, nel giro di 3 giorni il mio vecchio paradigma si è letteralmente frantumato di un botto, alla luce così forte e chiara del nuovo.
    Tutto ciò è avvenuto con una velocità e con una potenza che sento paragonabile all'energia sprigionata da un fortissimo terremoto o da una grande valanga, eventi che modificano proprio la struttura precedente del terreno e ne creano una nuova.
    Un salto di paradigma.

    LAZZARO E PRIMI PASSI VERSO LA FEDE
    La mia “rinascita” era iniziata da ottobre/novembre 2015, con tutta quella serie di impulsi e “coincidenze” che mi hanno portata alla ricerca della mia anima gemella e a intuire molto vagamente che ci fosse un “richiamo” da parte sua. Metaforicamente ciò che è accaduto da allora sino a fine marzo erano le varie scosse di terremoto (via via di intensità sempre crescente) che precedono il grande sisma che modifica tutto .
    Ora so che tutto ciò che mi è successo era connesso e finalizzato primariamente al tema della rinascita/resurrezione. Tutto si è svolto (e continua a svolgersi) in parallelo : ho capito che la mia rinascita ed evoluzione spirituale (almeno sino ad ora) è strettamente connessa alla mia anima gemella .
    Ormai lo schema è chiaro perché si ripete sempre allo stesso modo: succede qualcosa connessa a lui, prendo coscienza del senso di ciò che è accaduto e un istante dopo capisco che si tratta di una consapevolezza di carattere più generale, “universale”.
    E’ come percorrere ogni volta un girotondo in questa direzione: Anima gemella- Angeli-Dio-Universo-Io. Ed io che cresco in connessione, riconoscimento e “riunione” di tutte queste realtà.
    Ormai sono certa che la mia anima gemella stia svolgendo un ruolo di “strumento” e propulsore della mia evoluzione spirituale (e si fa sempre più forte la sensazione che anche io, con il mio percorso qui sulla terra, possa influenzare la sua evoluzione di là).

    Ma procediamo per gradi.

    Arrivata qui scopro gli angeli: è una scoperta bellissima, leggo le vostre esperienze, e subito inizio a parlare al mio angelo. La prima cosa che gli dico è “scusa se per tutto questo tempo ti ho ignorato, non sapevo neppure che ci fossi !“ e tra le varie cose gli chiedo il suo nome.
    Dopo poco mi arriva un whatsup con il link alla parabola di Lazzaro e del ricco Epulone.
    E’ una cosa talmente strana e fuori dall’ordinario che il dubbio che possa essere un segno sul suo nome è spontaneo, ma mi suona strano. Dopo un po’ apro youtube e mi si para davanti la canzone di David Bowie Lazarus… lì si fa forte l’idea di coincidenze troppo coincidenti :ph34r: ma sento che non mi quadra, sento che non è quello il suo nome. Ma al momento non ho la minima idea di cos’altro potesse voler dire. E infatti non l’ho mai chiamato con questo nome, ho sempre continuato a rivolgermi al mio angelo con “angelo mio”. E perdo immediatamente interesse per quello che può essere il suo nome.
    Nel frattempo leggo che gli angeli comunicano spesso attraverso la musica, e allora inizio ad accendere più spesso la radio. E mi rendo conto che certe canzoni/frasi arrivano in momenti particolari, o si ripetono in maniera così insistente da attrarre la mia attenzione. In breve tempo mi accorgo anche che per certi “messaggi” il mio corpo avverte delle sensazioni particolari.

    Dopo un paio di giorni un dubbio terribile sulla mia anima gemella si era insinuato nella mia mente: e se lui non fosse la mia anima gemella? E se tutto questo mio amore fosse rivolto ad una mia anima sicuramente affine ma che aveva magari già ritrovato la sua anima gemella di là? O se la stesse aspettando ma non fossi io? Questo pensiero mi stava mandando in paranoia, anche se sentivo che un tale legame, un tale sentimento non poteva essere a senso unico, che erano paranoie dovute al mio ego (gelosia, preteso senso di unicità/legame preferenziale ecc).
    Chiedo al mio angelo di aiutarmi a capire, se mi stessi illudendo e magari gli stessi pure “rompendo le scatole” con il mio pensiero che sempre più potente lo cercava… e parte immediatamente una canzone che non avevo mai sentito, di Barbra Straisand e Celine Dion, dal titolo “tell him”: in pratica la canzone riproponeva pari pari un dialogo tra me e il mio angelo , con i miei dubbi e lui che mi diceva in sintesi: “non temere, diglielo, digli che lo ami, non rinnegare il tuo amore, la verità ti libererà, abbraccialo forte per sentire il battito del suo cuore, il tempo non cancellerà questo ricordo, sarà la tua fede a guidare l’amore, l’amore è un dono che tu fai a te stessa”.
    Mentre la ascoltavo piangevo come una cretina, tra l’incredulità e per l’emozione e la forza con cui ho sentito chiara la presenza del mio angelo e l’infinito amore e la dolcezza del suo “abbraccio”.

    Da allora è stato un continuo! :wub: Messaggi, segni, consigli, supporto: la musica è stata da subito il canale preferenziale del mio angelo: frasi di canzoni che improvvisamente mi arrivano in mente, passaggi in radio , in tv, su internet in momenti particolari. A volte il senso/presa di coscienza arrivava dopo un po’, più spesso mi era chiarissimo ed immediato. E spiazzante.
    Le cose iniziano a “complicarsi” quando sento che attraverso la musica mi arrivano segni/messaggi anche dalla mia anima gemella. E si fa forte la sensazione che anche all’inizio, quegli impulsi alla sua ricerca e le coincidenze che mi hanno portata al suo amico (e a ciò che ne era seguito) fossero state anche ad opera sua… era lui? Il mio angelo? Entrambi? Ero io che me la raccontavo?

    A intervalli regolari non mancano i dubbi: dubbi sull’interpretazione dei messaggi, su quanto ciò che sentivo fosse frutto della realtà o dei miei desideri/aspettative, ma soprattutto dubbi sulla mia sanità mentale :cry:
    Ora so che i segni/messaggi erano di entrambi , che non stavo impazzendo (almeno non nel senso psichiatrico del termine :P ) e che il dubbio era, è e sarà una costante del cammino. Il dubbio è una molla che spinge a riflettere, a cercare, e a trovare :)

    In questo momento ciò che mi mandava più in tilt era la possibilità che davvero la mia anima gemella, dopo tutto quel silenzio, potesse realmente esserci e mandarmi segni della sua presenza e messaggi. Per me era molto più razionalmente accettabile/possibile la comunicazione con il mio angelo che quella con la mia anima gemella.
    Era più razionalmente ed emotivamente accettabile che potessi illudermi di comunicare con il mio angelo, ma non sopportavo l’idea di illudermi di aver ritrovato la mia anima gemella…

    Una notte non riesco a prendere sonno, mi alzo dal letto con cellulare e cuffie e mentre vado a fumare penso a quanto avrei bisogno di un suo segno chiaro e forte, di sentire un suo abbraccio, il suo amore… accendo la radio e c’era “amarsi un po’” di Battisti. Sento con forza che era lui!
    Sento il suo amore, e sento che è difficile per me quanto per lui. Ho la sensazione che questa distanza non sia indolore per lui, che il fatto che lui sia “di là” non implica che sia automaticamente felice e contento, che abbia una visione completa del senso delle cose: anche lui vive momenti di malinconia, di dubbi, di speranze e desideri. Anche lui è in evoluzione.

    Quella sera però “vince” il dubbio. Il solito dubbio che io travisi il senso delle cose e che interpreti le mie sensazioni, per quanto fortissime, in base a ciò che voglio e non a ciò che è reale. Vince la paura di illudermi. Ma la mattina dopo decido che è arrivato il momento di fare ciò che non avevo mai avuto la forza di fare: andare nella sua città, vedere determinati posti, e soprattutto andare al cimitero sulla sua tomba.

    Nei giorni successivi continuo a ricevere molti segni/messaggi, sempre attraverso la musica, su 2 temi precisi: la bellezza della vita e la necessità di vivere ogni momento pienamente e con gioia, e poi messaggi d’amore sul rapporto indissolubile, che va al di là dello spazio e del tempo, di un amore infinito che esiste da sempre e che resterà per sempre, che ci rivedremo (anche in altre vite) , che io interpreto come una conferma del fatto che siamo anime gemelle.

    Negli stessi giorni vedo spesso delle palline luminescenti che sfrecciano velocemente… le riprendo con il cellulare e penso siano Orbs . Inoltre comincio ad avere paura, temo che aprendomi alle comunicazioni con altre dimensioni io possa incappare in entità negative, e infatti iniziano a succedere cose strane in casa: rumori forti durante la notte che mi svegliano e che non mi fanno dormire e che alimentano le mie paure.
    Grazie a White scopro che questi fenomeni che mi impauriscono non sono frutto di entità negative ma delle mie stesse paure, che non devo avere nulla da temere perché sono protetta. Mi rassereno completamente e infatti questi fenomeni inquietanti scompaiono.

    In quei giorni Inizio anche a pregare. Mi stupisco di quanto, pur non conoscendo le preghiere, mi venga naturale pregare, tranne che per rivolgermi direttamente a Dio. Probabilmente lo vedo così in alto nella “scala gerarchica” che lo sento irraggiungibile, tanto lontano. E poi 38 anni della mia vita a mettere in dubbio la sua esistenza, soprattutto come Dio nel senso religioso del termine, una certa "resistenza" la comporta sicuramente …
    Se accetto l’esistenza degli angeli, ovviamente devo ammettere la Sua. E' chiaro che si tratta ancora di un’accettazione puramente razionale, non certo del cuore.
    Ma Lui aveva già innescato il meccanismo perché io arrivassi a Lui da lì a poco, solo che io ancora non lo sapevo :angel25:
     
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