Da SimoS: il mio percorso

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    Grazie per le tue parole :) . Però forse mi sono spiegato male, ovvero l'amicizia che vorrei costruire non ha come base della paura dell'estate in solitudine che potrebbe attendermi...cioè il mio desiderio di amici dipende dal voler stringere un legame con persone con le quali ci si possa aprire e di cui fidarsi, ma capisco bene che da come ho posto il discorso possa sembrare che io voglia amicizie solo per non restare solo, mentre non è quella la ragione, questo è più un timore derivante dal periodo trascorso, come ho detto sono ben due anni che sono in questo stato, in cui ho sofferto e soffro, ma non è ciò che mi spinge a cercarne, almeno è quello che penso io, non vorrei che avessi ragione tu e che inconsciamente sia questa la motivazione, sinceramente spero di no.
    Mi auguro che la situazione cambi in positivo, partendo dal migliorare la concezione che ho di me stesso; ringrazio tutti per il sostegno :) .
     
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    Simo, quando leggo ciò che scrivi è esattamente come leggere la me dello scorso anno. Provo le stesse emozioni, mi vengono in mente le stesse sensazioni di chiusura che provavo fino a un po' di tempo fa e che a volte provo ancora ma che sto finalmente riuscendo ad accettare. Riesco ad immedesimarmi completamente in te ed è come se, per un attimo, tornassi a quella che ero prima. Come se quel piccolo lato super insicuro di me vivesse ancora dentro di me e si senta chiamato in causa leggendo te; sente di avere così tante cose da dirti, cose che avrebbe dovuto dirsi lei stessa tempo fa ma lo sta facendo solo adesso.
    Ed è in questi momenti che mi rendo conto quanto ingigantiamo i nostri problemi. Quanto facile sia dare consigli agli altri, che darli a sé stessi.
    Partiamo dal presupposto che tu non sei solo come pensi.
    Tutti quanti siamo soli, e allo stesso tempo non lo siamo affatto.
    Hai presente quei ragazzi della tua età che vedi così uniti, così tanto amici? Anche loro sono tremendamente soli
    Non importa quanti amici avremo: siamo soli di nostra natura, perché un giorno moriremo.
    E quando morirai, non avrai più le persone che ora stanno con te. E loro non avranno più te.
    Sarete separati, separati da un sottile filo invisibile che pochi sono in grado di vedere.
    E poi vi rincontrerete. Ma quando morirai, sarai solo. Sei venuto al mondo da solo, e te ne andrai da solo.. e questo vale anche per chi ha 1847294729 amici. Siamo tutti insieme, ma da soli.
    Poi tu non sei affatto solo: hai la tua famiglia. Pensa a chi non ha nemmeno quella.. hai noi, e hai me, pur'essendo lontana, come tua amica coetanea! :)
    È normale che tu voglia stare con uno o più coetanei con cui confrontarti, con cui condividere le tue giornate ed esserci amico. Ma purtroppo sei capitato in un ambiente scolastico di persone immature, e la tua timidezza non migliora le cose. Ma è quando comincerai ad avere un minimo di sicurezza in te stesso, che vedrai le cose migliorare! L'anno scorso ero in una situazione molto simile alla tua, con la differenza che io a causa dell'ansia non riuscivo a parlare molto con i miei compagni o con i miei professori, però mi trovavo bene. Mi veniva molto spesso in testa la canzone dei Beatles "let it be", pur non ascoltandola mai. È lo stesso consiglio che dò a te: lascia che sia! :D
    Leggendoti mi è venuta in mente una cosa e ho un consiglio da darti: la cosa peggiore non è ritrovarsi da soli, ma è ritrovarsi con persone che ti fanno sentire solo.
    Se mai tu dovessi riuscire a stringere amicizia con un gruppo di persone, e un giorno dovessi renderti conto di trovarti male, non sentirti costretto a stare con loro per paura di rimanere solo. Non intendo se si comportano male con te, ma se ti rendi conto di stare vicino a persone che, pur comportandosi bene, sono troppo diversi da te.
    Per me l'estate scorsa è stata orribile, e l'avrei passata meglio se fossi stata da sola! L'ho passata con persone a mio parere lontane da me mentalmente anni luce, che in realtà non mi accettavano e mi trovavo bene solo con 4-5 persone, con cui sono amica da anni.
    Non so nemmeno io il perché ci stessi, cercavo in tutti i modi di piacere a loro ma era una cosa così stupida.. forse per paura anch'io di rimanere sola.
    Eppure tutto ciò mi ha insegnato qualcosa, è proprio da quest'esperienza che forse adesso riesco a dire queste parole. Proprio come ciò che stai vivendo tu, ti servirà tantissimo in futuro per il tuo carattere.
    Quindi non sentirti male a non avere amici fisicamente vicino a te, prova a volerti più bene in questo momento di "solitudine"! Gli amici arriveranno quando sarà il momento giusto e quando riuscirai a sconfiggere un po' la tua timidezza e ad avere un minimo in più di autostima. Ma nel frattempo fai ciò che più ti piace fare: disegna se ti piace, fai uno sport che ti piace fare (ma mi pare di aver capito che già lo fai) e vivi la tua vita come più ti piace (nel rispetto tuo e degli altri ovviamente), facendoti guidare dai tuoi angeli. Quest'estate, se sarai "solo", vai nei posti in cui più ti piace andare, pur'essendo da solo, e fai quello che ti piace fare. Ad esempio, io ho deciso che quest'estate, se continuerò a non trovarmi bene con quel mio gruppo di amici, la passerò da sola o con quei 2-3 con cui mi trovo bene (che fanno parte di questo gruppo quindi li vedrei molto raramente), e sto provando a fare amicizia con altre mie compagne di classe con cui mi trovo bene, quindi a volte chiederò anche a loro di uscire. Ma in caso rimanessi davvero "sola" tutta l'estate, ho deciso che a volte andrò in un posto in mezzo alla natura, facendo un po' di strada da casa mia. Magari la mattina presto.. è da un po' che ho voglia di andarci. Oppure andrò al mare, pur'essendo da sola.. magari sempre la mattina presto, quando non c'è nessuno... e passerò la maggior parte del mio tempo a fare foto, in questi luoghi in cui ho deciso di andare più spesso; perché è una cosa che mi piace fare tantissimo. E se tornassi indietro nel tempo, farei proprio così.
    Ti ho scritto questo per prendere come esempio me, per dirti che puoi fare lo stesso tu con ciò che ti piace fare!
    Quindi smetti di focalizzarti su questo problema, non si risolverà così. Se le cose per il momento devono essere così, c'è un motivo. Gli amici veri arriveranno, stai tranquillo :) focalizzati, invece, sulle cose belle che hai nella tua vita.
    Ti ho praticamente ​detto tutte parole che mio fratello maggiore mi disse un giorno di fine settembre, parole che ho odiato perché piene di verità. Parole che ora sto dicendo a te in maniera più delicata, forse essendo lui più schietto di me. Ho odiato a lungo mio fratello maggiore per questo motivo, però ora un po' lo ringrazio.
    Spero di averti aiutato almeno un minimo, e che tu stringa presto nuove amicizie. Ma per il momento, prova a stringerla di più con te stesso! :)
     
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    Potrei definire questo periodo proprio come tu hai passato la scorsa estate: sto con persone che nonostante si comportino bene (rispettandomi) nei miei confronti mi fanno sentire solo, come se non fossi o quasi una parte del loro gruppo, come se occupassi un ruolo marginale, ed è anche vero che l'anno scorso ho tentato di piacergli per la paura di rimanere in solitudine (cosa che è successa appunto comunque) proprio come hai fatto tu.
    Ad ogni modo grazie davvero Claudia :) le tue parole assieme a quelle degli altri mi fanno capire come io stia sbagliando, dò troppa importanza agli altri non rendendomi conto che tutto sta nell'avere più sicurezza in me stesso, più autostima e nel volermi bene, soltanto in questo modo potrò avere dei miglioramenti, devo solamente capire che sbaglio a pensare di essere sempre sgradito agli occhi degli altri, certo può essere vero, ma può anche non esserlo...e devo cambiare il mio comportamento: ho detto che non faccio qualcosa perché potrebbe andare male e quindi incorrerei in un'altra delusione, è questo che devo correggere, perché può darsi anche che la cosa vada bene e che io finalmente trovi la felicità, devo imparare a tentare di più e a non rinunciare per paura.
    Avendo i giorni di vacanza per Pasqua credo che mi prenderò questi giorni per lavorare su me stesso, in modo che quando tornerò a scuola potrò avere un atteggiamento diverso, e spero vivamente che tutto evolva in positivo :) .
    Devo ringraziarvi tutti quanti perché se arrivo finalmente a capire questo è soltanto grazie a voi, in particolar modo a Claudia (perché abbiamo parlato anche con i messaggi privati) quindi devo davvero dirvi un grazie speciale perché comprendo che se non fossi arrivato qui starei sicuramente molto male, mentre per fortuna le vostre parole mi danno il coraggio di andare avanti e spero anche di cambiare la concezione che ho di me stesso.
    Grazie a tutti! :wub:
     
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    Sì, sbagli a pensare di essere sgradito agli occhi degli altri. E soprattutto sbagli anche a dare importanza a quest'ultima cosa: anche se fosse così, dove sta il problema? Chi sono gli altri per poterti dire quanto vali?
    Non si può stare simpatici a tutti, ed è normale che pensando di poter stare antipatico a chiunque, metti in meccanismo ciò che noi chiamiamo "timidezza". Ma non è così, ci sono tante persone a cui puoi stare simpatico, perché lo sei!
    Sì hai ragione, devi imparare a tentare (riguardo al fare amicizia) senza avere paura! :)

    CITAZIONE
    Avendo i giorni di vacanza per Pasqua credo che mi prenderò questi giorni per lavorare su me stesso, in modo che quando tornerò a scuola potrò avere un atteggiamento diverso, e spero vivamente che tutto evolva in positivo :)

    Però voglio dirti una cosa su quest'ultima cosa che hai scritto, mi ha colpito tanto perché io facevo sempre lo stesso identico ragionamento.
    Ad esempio, alle medie (e anche lo scorso anno) durante le vacanze mi dicevo sempre "ho deciso che durante questi giorni lavorerò su di me, così arriverò a scuola più sicura e socievole con tutti!". In particolar modo finita la terza media, eppure sono arrivata in primo superiore come la stessa e identica ragazzina timidissima che sono sempre stata.. non sono ugualmente riuscita a controllare la mia timidezza, perché tutto dipendeva dall'autostima. E io ne avevo anche meno di adesso..
    Quindi ho capito che non posso darmi un tempo preciso, non posso dire "dopo le vacanze di Natale/estive/Pasqua tornerò a scuola più sicura di me!" perché almeno io, non ci sono mai riuscita. E soprattutto non devo farmi troppe alte aspettative su me stessa, perché potrei rimanerne delusa e chiudermi ancora di più in me stessa.
    Per questo penso che non c'è un momento in cui può avvenire il "cambiamento", il cambiamento deve incominciare ad avvenire ora. Soltanto adesso.. e se invece c'è un momento, arriverà da solo e noi non possiamo decidere o aspettare quando. Quindi puoi provare a dirti:"da oggi cercherò pian piano di essere più sicuro di me e di fare amicizia, facendo un passo alla volta. E se per il momento non ci riesco, significa che ci riuscirò in futuro."
    Non si tratta​ di cercare di sconfiggere i propri difetti, ma di cercare di accettarli :)
    Poi può darsi che per te o per qualcun altro fare così possa essere di aiuto, ma per me non lo era per niente... io dicevo proprio così e poi finivo con l'odiarmi ancora di più :ph34r: ovviamente mi auguro che tu riesca nel tuo obiettivo e che riesca a stringere presto amicizia! ^_^
    Ora che ci penso, quanto è brutta l'adolescenza :( ci facciamo 284728472 problemi inutili e siamo costantemente pessimisti. Perché dobbiamo vivere per forza questa fase?😂 :lol:
     
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    CITAZIONE (_Claudia_ @ 13/4/2017, 18:45) 
    Ora che ci penso, quanto è brutta l'adolescenza :( ci facciamo 284728472 problemi inutili e siamo costantemente pessimisti. Perché dobbiamo vivere per forza questa fase?😂 :lol:

    Me lo chiedo anche io 😂...scherzi a parte hai ragione, cioè quello che volevo dire in quella frase è che tenterò di cambiare l'idea che ho di me stesso, perché quella che ho ora è pessima e cosa peggiore va ad aumentare la mia timidezza (sono d'accordo che i difetti vadano accettati, ma se sono fin troppo negativi secondo me bisogna cercare di combatterli, se ci si riesce) dalla quale deriva la mia solitudine; certo è ovvio che non è sicuro che io raggiunga il mio obiettivo (anche se spero vivamente di sì), ma mettendoci impegno mi auguro davvero che succeda.
     
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    Ci riuscirai! ^_^
     
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    Molto costruttivo questo discorso tra Claudia e Simos.....un consiglio pero' a Claudia : Evita di stare da sola in luoghi solitari ..........l'epoca non e' buona,e' pericoloso.
    Un'altra considerazione forse banale......se tra voi vi separano pochi kilometri,potreste farvi compagnia di persona.......perche' siete molto simili per
    problematiche.
     
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    Purtroppo abitiamo lontani -_- ...
     
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    Bravo Simo!
    Costruisci la tua autostima e tutto miglirerà.
    Anche perché ti aiuta a cambiare il modo in cui vedi le cose e solo cambiando i punti di vista puoi renderti conto delle svariate possibilità che ti circondano :)
     
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    Che dire...un altro anno scolastico sta ovviamente finendo anche per me (mancano 5 giorni). Potrei definirlo come il secondo anno in cui all'inizio avevo tanti buoni propositi e al termine nessuno di questi è diventato realtà; dopo la triste esperienza di quello precedente, in questo volevo essere diverso, una volta capito che i ragazzi della mia classe non erano belle persone e che dunque non potevano rappresentare veri amici, ho capito che la cosa migliore era cercare una ragazza che sarebbe potuta essere mia amica, e una con cui credevo sarei andato d'accordo c'era, e fortunatamente sono capitato vicino a lei il primo giorno, e siamo rimasti vicini per poco più di due settimane, poi lei è stata spostata...in quel lasso di tempo ero (come al solito) troppo timido per parlarci e ci ho scambiato pochissime parole, motivo per cui mi sono ripromesso che semmai fossi di nuovo capitato vicino a lei mi sarei aperto di più. Un paio di volte è successo, e sono stato effettivamente più aperto, ho creduto davvero di poter diventare suo amico, ma in entrambi i casi siamo stati divisi dopo pochi giorni o ore, e non ce l'ho fatta, e non ho legato con altri (né in classe né a un corso doposcuola, sempre solitario). Così ecco che mi aspetta, per la terza volta, un'estate in solitudine, che tanto avrei voluto evitare.
    Poi sono ripiombato nella tristezza...in occasione che qui è tornato un cugino di mia madre dal Sudamerica abbiamo fatto ieri sera una cena tra parenti, a cui hanno quindi partecipato altri cugini di mia madre, con i loro figli (miei cugini di secondo grado). Due di questi ultimi hanno uno un anno più di me e una la mia stessa età; lui tra l'altro fa la mia stessa scuola. E, conoscendo alcuni casi di cugini che sono amici, sarebbe stata un'occasione perfetta per parlarci e legarci, e...non ce l'ho fatta. Non ho quasi aperto bocca, e non riesco a capacitarmene, non tanto per lei (fa un'altra scuola, non avrei saputo di che parlarci) quanto per lui: facciamo la stessa scuola, significa che avrei potuto chiedergli come si trova, che professori ha,... ed era anche capitato accanto a me al tavolo ieri, (lei invece era a sinistra della persona di fronte a me, per cui avrei avuto meno possibilità di parlarci) non dico che saremo diventati amici, ma almeno ci potevo provare, e sono stato talmente incapace da non farcela. Non credo avrò più possibilità di vederli (i nostri genitori non hanno rapporti) e mi vergognerei (ovviamente...) a scrivergli (a lui, lei ed altri cugini di età uguale o simile alla mia) su Facebook. Mi sento molto giù, come se stessi sprecando le occasioni che la vita mi dà. Grazie per chi ha avuto la pazienza di leggere, e scusate per lo sfogo e se ho ripetuto cose che ho già detto in precedenza.

    Edited by SimoS - 1/6/2017, 14:10
     
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    Non vergognarti di contattatarlo via Facebook!secondo me è un ottimo e conveniente modo per sciogliere il ghiaccio con qualcuno, e poi sono sicura che scrivergli riuscirà a farti sentire più sicuro di te stesso.
    Se hai questa possibilità provaci
    Non arrenderti :angel13: e non pensare che ci siano solo brutte persone, a volte basta una semplice cosa per renderci più vicini :wub:
     
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    Ciao SimoS!
    Lo sai che leggendoti mi sono venute le lacrime agli occhi? :cry:
    Quello che hai scritto, parola per parola, avrei potuto scriverlo io esattamente alla tua età. Pazzesco...
    Ti posso comprendere nel profondo; conosco questa difficoltà, il ripromettersi di provare a essere più aperti, la paura che invece poi blocca, il fallimento (lo si percepisce così), la delusione.
    Aprirsi agli altri, per noi timidi, è un lungo percorso. E la prima tappa è accettarsi, con le proprie chiusure, i propri blocchi. Io ho fatto questo primo passo molto molto tardi. Mi ero stufata di voler essere quella che non ero, di sentirmi inadeguata, di giudicare questa mia paura. E mi sono detta:"Sai che c'è? Non mi interessa se non parlo, se sono bloccata. Pazienza". E è successa una cosa strana, gli altri sembrava mi percepissero più tranquilla interiormente e un minimo si avvicinavano di più, mi interpellavano. Non una cosa eclatante, ma comunque qualcosa di positivo.
    Altro passo è stato, dopo il cercare di non giudicarmi, palesare la mia timidezza. Cercare, trovandomi davanti a una persona, di dire che avevo fatica nel parlare. Senza entrare nei dettagli. Anche qui i risultati sono stati abbastanza positivi, le persone potevano comprendere meglio il perchè di miei comportamenti e in alcuni casi, darmi una mano.
    Un altro ancora, è stato osservare, osservare e osservare il comportamento altrui, soprattutto delle persone più socievoli. Come salutano, come esordiscono in un discorso, cosa fanno proprio e adottare anche io alcuni di questi comportamenti. Ovviamente non tutti, ma a me è servito moltissimo. Figurati che la mia timidezza era talmente forte che non riuscivo neanche a dire: "E tu?" a chi mi chiedeva come stavo. :wacko:
    Non è "copiare" gli altri, ma prendere spunti e allenarsi su cose che, in una situazione per noi rilassata, ci verrebbero naturali.
    Un'altra cosa importante che ho imparato è guardare negli occhi chi sta parlando, anche quando si è in un gruppo. Così anche se non si partecipa attivamente alla discussione, si mostra il nostro interesse verso l'argomento e le persone. (Spesso noi timidi veniamo scambiati per asociali, poco interessati, addirittura snob :blink: Un mio amico mi ha confidato proprio questo. Pensava me la tirassi all'inizio!).

    A parte questi consigli SimoS che ora non possono aiutarti a sollevare il morale a terra, credici che le cose cambieranno. Ci vuole tempo, ma ce la farai. L'età che hai è complessa, per noi timidi ancora di più. Ma imparerai piano piano a aprirti di più, arriveranno le amicizie giuste, farai molte esperienze.
    Non è facile fare un atto di fiducia, lo so. Ma io posso dirti che un po', un bel po' ce l'ho fatta. Ok, non sono l'anima della festa, mai lo sarò. Non conosco migliaia di persone, nè ho milioni di amicizie, ma quelle buone ci sono. Riesco a conoscere nuove anime con minore difficoltà, ho meno ansie e mi butto di più.
    Tutto cambia, spesso anche troppo in fretta. Cambieranno le cose anche per te. Davvero. :)
     
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    Grazie ad entrambe per l'interesse e i consigli :) .
    Per cinx: purtroppo una cosa che tendo a fare è pensare che gli altri non vogliano parlare con me a prescindere (so che è sbagliato ed è un effetto collaterale della timidezza)...un paio di volte ho scritto a delle cugine su Facebook, con una scusa, ma in entrambi i casi non ho trovato il coraggio di continuare la conversazione una volta finito di parlare dell'argomento che avevo usato come scusa.
    Per Bante: grazie, in verità sono già riuscito ad attirare l'attenzione di qualcuno; una mia compagna un po' più di un mese fa dopo avermi chiesto delle cose di compiti mi ha domandato come mi trovavo quest'anno in classe (visto che sapeva che ero stato vittima di bullismo nell'anno precedente) e le ho detto che quest'anno mi trattavano bene ma che soffrivo per la mancanza di amici veri, e lei mi ha detto che se volevo un'amica lei c'era, per fare una chiacchierata e anche per passare l'intervallo insieme, mi ha confessato che neanche lei ha veri amici (ma almeno è fidanzata) ma alla fine non è cambiato nulla tra noi, il nostro rapporto è rimasto lo stesso, e ho deluso me stesso, perché è stata colpa mia, in quanto non ho trovato il coraggio di parlare con lei neanche una volta.
    Ad ogni modo ti ringrazio per i consigli, ormai la scuola è finita e quindi nei rapporti faccia a faccia con gli altri se ne riparla a settembre (a meno che non scriva a qualche cugino via internet)...

    Edited by SimoS - 26/12/2017, 21:46
     
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    Lo so, sono praticamente sette mesi che non scrivo più sul forum. Non vorrei dilungarmi, quindi dirò solo che non ho aggiornato questa discussione per un semplice motivo: la mancanza di cose da dire; d'estate non ci sono stati cambiamenti (perché ovviamente <_< non ho trovato il coraggio di scrivere ai miei cugini e non sono stato in contatto con i miei compagni) e quando la scuola è ricominciata, beh, è stata semplicemente la stessa tiritera dei due anni precedenti, e sinceramente non vedevo il senso di tornare qui per dire le stesse identiche cose, dopo tutti i consigli che mi avete dato e che non sono stato capace di mettere in pratica, pensavo che avrei solo annoiato. E quanto alle altre discussioni, so che avrei potuto partecipare anche a quelle, ma sono sempre stato troppo timido per farlo (so che è insensata come cosa); nonostante questo non ho mai smesso di leggervi.
    Comunque, per aggiornarvi, in questi ultimi giorni sto pian piano riflettendo sul fatto che non valga la pena di restare nella mia situazione attuale. A scuola sto con un gruppetto di ragazzi che sono gli stessi che mi hanno fatto del male (psicologicamente) in primo superiore, ma che l'anno precedente e quest'anno sono stati apparentemente gentili, o almeno il più delle volte, visto che a farmi riflettere sono stati proprio alcuni loro comportamenti recenti che mi hanno dato fastidio. Voglio dire, mi coinvolgono nelle loro attività, tipo andare a fare pranzo insieme dopo la scuola, ma ha senso restare con loro se so di non potermi fidare, se so che mi avrebbero già abbandonato se non fossi bravo a scuola e non li aiutassi, e se so che devo stare attento a tutto quello che dico e faccio perché qualsiasi cosa potrebbe essere usata per prendermi in giro? E soprattutto, dovrei restare con loro con la consapevolezza che mi hanno cambiato in peggio (tipo, spesso ora viene da ridere anche a me quando prendono in giro qualcuno, ed è orribile)? Ho passato un sacco di tempo ad aver paura della solitudine, ma se ho capito che loro non sono il tipo di persone di cui mi vorrei (e dovrei) circondare, perché devo aspettare di trovare amici migliori per separarmi da loro (consiglio dei miei familiari)?
    E' davvero un bene che abbia realizzato questo durante le vacanze, in questo modo avrò un po' di tempo per stare lontano da loro e capire cosa è meglio per me. In realtà, è da circa un mese che mi sono "arreso", abbandonando l'obiettivo di trovare degli amici veri, e quindi ora non ho più paura della solitudine, o almeno non come prima, per cui non avrei problemi a lasciarli (anche se ho paura di quello che direbbero, non solo loro, ma anche i miei familiari, che mi criticherebbero per aver lasciato degli "amici"). L'unico rammarico che mi porto dietro è il non essere riuscito a creare una vera amicizia con tre ragazze della mia classe dei due anni precedenti, le uniche che mi trattavano da amico (specialmente quella di cui ho parlato nel messaggio precedente, visto che mi aveva esplicitamente detto che se avevo bisogno lei c'era per me)...e credo proprio che sia troppo tardi, siamo in classi diverse ora (frequento un istituto tecnico, quindi al terzo anno le classi si sono "mescolate" perché bisogna scegliere un indirizzo tra tre, e loro non hanno scelto quello che ho scelto io). Certo, se avessi sufficiente coraggio potrei parlargli di nuovo (per esempio, chiedere a quella con cui ho parlato se quello che mi ha detto è ancora valido, e dubito che risponderebbe di no), visto che ci incontriamo per i corridoi all'intervallo, ma per il momento non è qualcosa che sarei in grado di fare.
    Forse troverò il coraggio di farlo, e ci vorrà del tempo, ma l'ho capito, sia rileggendo tutti i vostri consigli e sia grazie a quello che _Claudia_ mi ha detto via MP, che vi riporto in sintesi qui: è solo amandomi e amando che attirerò amore. Il cambiamento che devo effettuare non è dall'esterno, ma dall'interno, in quanto non serve a niente andare da qualcuno per fare amicizia per poi bloccarsi e dire due parole, o non sentirsi degni di avere delle amicizie e avere il terrore di non essere considerati simpatici, o ancora cercare di cogliere tutte le opportunità possibili per trovare qualcuno con cui legare e poi avercela con se stessi per averle sprecate. Devo cominciare a lavorare con me stesso e accettare le mie insicurezze, riconoscendo che c'è qualcuno lì fuori che ha tanta voglia di parlare con me ma semplicemente non è qui, e non adesso.
    Meno male che non volevo dilungarmi... :lol: concludo dicendo che credo fermamente in quello che tutti voi mi avete detto, e che mi impegnerò affinché questa sia la volta buona in cui riuscirò a mettere in pratica i vostri consigli, per i quali vi ringrazio ancora moltissimo, e soprattutto non me ne andrò di nuovo, e proverò a combattere la timidezza anche qui, cercando di partecipare alle altre discussioni.
    A presto! :)
     
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    Sei sempre il benvenuto Simo!
    La timidezza si combatte un passo alla volta e ricorda sempre che un percorso spirituale porta comunque alla conoscenza di te stesso. Più ti rapporti con le persone, più esse ti fanno da specchio, più conosci te stesso e più attiri attorno a te persone che "vibrano" come te. Ma se non fai il primo passo non si può innescare il meccanismo.
    Credo ti farebbe bene leggere degli argomenti di psicologia a riguardo, su come relazionarsi con le dinamiche della paura del rifiuto e dell'abbandono. Sono certa che troverai degli spunti interessanti anche per capire alcuni atteggiamenti di persone che hai accanto!
    Bentornato e buone feste :multistars.gif:
     
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